Il tuo mondo non è l’unico
Sapevi che il tuo mondo non è il solo che esiste?
Sembra una cosa scontata ma ogni giorno mi stupisco sempre di più nel notare quanto non sia così per molti.
Molto spesso quando lavoro con le persone nelle sessioni di Coaching, mi rendo conto di quanto si faccia fatica ad accettare delle realtà diverse dalle proprie. Ci vogliono anni per costruire quel regno e adesso io ti sto dicendo che esiste solo nella tua testa.
Ti dirò di più. Quando ci si rende conto che qualcuno vede e vive una realtà diversa dalla nostra, rimaniamo quasi allibiti, iniziando a giudicare il mondo dell’altro.
Chi ti dice che il tuo mondo è quello giusto?
Questa domanda ho iniziato a farmela quando mi sono ammalata di ansia e depressione. A quel tempo vivevo e credevo in una realtà che non era accettata dal popolo dei “normali”. Anzi la mia realtà era stata etichettata con un nome che rimandava ad una patologia.
Molto spesso le patologie mentali diventano tali proprio perché non vengono accettate come realtà. Come si fa a dire ad uno schizofrenico che l’asino che lui vede volare non esiste? Ecco che allora si inizia a negare una realtà che agli occhi di qualcun altro è lì e anche molto limpida. Ma come facciamo ad essere sicuri di quale sia quella giusta?
Di che colore è il tuo mondo?
Ora ti faccio una domanda: di che colore è il tuo mondo? Scommetto che devi pensarci per dare una risposta. Eppure ti sto chiedendo di qualcosa che dovresti conoscere bene. Non è così. Se non hai saputo rispondere subito a questa semplice domanda è perché sei ancora troppo impegnato a giudicare i colori del mondo degli altri.
Fermati a pensare qualche istante. Respira, mettiti in ascolto. Guarda, senti e percepisci il tuo mondo. Ferma il giudizio e cogli ogni particolare.
Ora di che colore è?
Sono sicura che questa volta sei riuscito a dare una risposta.
Ma non è finita qui. Di che particolarità è fatta la tua realtà? Hai notato tutto ciò che c’è?
Probabilmente no, perché siamo ancora troppo impegnati nel giudizio o a cercare ciò che non abbiamo ancora.
Quindi, da una parte non accettiamo il mondo degli altri che può essere diverso dal nostro, dall’altro non sappiamo nemmeno come è fatto realmente il nostro. Strano vero?
Ferma il giudizio
Tutto ciò accade perché siamo in costante giudizio.
[bctt tweet=”Molto spesso si ha l’arroganza di si sapere cosa è giusto o sbagliato più degli altri. Si parla senza poi ascoltare.” username=””]
Oppure, ancora peggio, si predica bene e poi si agisce in maniera completamente incongruente. Film già visto tante volte.
Il giudizio è una forma di ignoranza, passatemi il termine. Implica una non conoscenza di ciò che stiamo giudicando e che pensiamo di conoscere.
Il giudizio implica il non ascolto. È una chiusura della porta del cuore e una apertura della bocca per emettere parole.
Qualche tempo fa, durante uno dei suoi corsi Richard Romagnoli raccontò del suo incontro con Sri Mata Amritanandamayi Devi (detta Devi Amma). Rimasi colpita da un passaggio molto preciso. Quando fai delle domande a Amma lei ti risponde solo se quello che ha da dirti è Vero, Buono e Utile. Io rimasi affascinata da questa cosa. Subito pensai a tutte quelle volte che invece si parla per affermare la propria realtà, mettendo l’ego al centro.
La parola è uno strumento d’amore
La parola dovrebbe essere utilizzata come strumento d’amore sia per se stessi che verso gli altri, non come affermazione del proprio ego.
Se non si hanno parole di amore verso se stessi come possiamo pensare di averne per gli altri? Questo è il motivo principale per il quale non accettiamo il mondo degli altri ma lo giudichiamo.
Attraverso la parola si può giudicare, e il giudizio spazza via tutto quello che c’è di buono dentro una persona.
Ma allora perché si giudica?
[bctt tweet=”Il giudizio arriva dalla paura di prendersi la responsabilità del proprio mondo.” username=””]
Risulta più facile dire che ciò che fanno gli altri non va bene o è sbagliato più che guardare cosa sta accadendo nel tuo mondo interiore. Ecco che si inizia a vedere ciò che non ci piace degli altri. In realtà sai cosa sta accadendo? Spesso vedi riflesso negli altri ciò che non ti piace di te stesso. Poi non è sempre così, a volte non ci piacciono dei comportamenti degli altri perché vanno contro i nostri valori. Comunque, anche se ciò che fanno gli altri non ci piace perché rispecchia dei valori non nostri, ricorda sempre che ciò che è importante per te può non essere importante per un’altra persona.
Ma allora siamo al punto di partenza?
Si, Accoglienza è la parola chiave.
Come posso accogliere le diversità?
Inizia ad accogliere la tua realtà senza giudicarla. Notando tutte le cose che hai nel tuo mondo e che puoi apprezzare, partendo dalle piccole cose.
Proprio l’altro giorno ero in giardino con mio figlio, 14 mesi, e mentre lo guardavo giocare felice, ho sentito un’immensa sensazione di felicità nel capire proprio che la vita è fatta di piccole cose, più ne diventi consapevole e le apprezzi più queste piccole cose diventano grandi cose.
Imparando ad apprezzare e ad accogliere impari la diversità e soprattutto la ricchezza della diversità.
Parti da te stesso per arrivare al cuore degli altri, solo così gli altri mondi potranno donarti ciò che è utile a te.
Un esercizio utile
Questo esercizio è ripreso dal Diario della Gratitudine di Assunta Corbo, giornalista e scrittrice che stimo molto.
Guardati il video e buon allenamento!