L’ansia per tante persone ormai è una compagna di vita.
Ogni giorno mi contattano persone che vogliono cambiare questo stile di pensiero ma poi in fondo in fondo stanno bene così.
Quando parlo di ansia, non parlo di disturbi d’ansia, quelli sono un’altra cosa e lasciamo l’argomento alle persone abilitate.
Parliamo di ansia come stato d’animo, di ansia come quello stile di vita che ci fa vivere continuamente in preoccupazione, e che a volte diventa ingestibile. Allora si va in confusione e i pensieri sembrano non fermarsi più nella nostra testa.
Forse in alcuni momenti sarebbe più conveniente avere un disturbo di ansia generalizzata più che avere la consapevolezza di non essere malati ma di aver permesso che uno stile di pensiero inutile diventasse parte della nostra vita.
Perché?
Facile la risposta. Quando si è malati è più facile. Abbiamo le medicine a supporto, giustifichiamo meglio a noi e agli altri il nostro stato. Siamo più buoni con noi stessi e toccando la malattia solitamente si hanno poi le p…e per tornare a galla.
Quando invece facciamo i malati e le vittime della vita in realtà il disagio è più forte.
Ci si rende conto che non si ha bisogno di medicinali e che non si è per fortuna malati ma non si ha il coraggio di prendere in mano la propria vita per pigrizia.
Ogni giorno mi rendo sempre più conto di quante persone scelgono di continuare a stare male, o cercano sempre una causa esterna a cui attribuire la responsabilità del loro malessere.
Molti vengono nel mio studio pensando che io abbia la bacchetta magica, oppure che io per stare bene non faccia nulla.
Anzi, a volte quando spiego che stare bene richiede un allenamento e disciplina alcuni rispondono “pensavo che tu mi dessi la soluzione”.
In realtà la soluzione la ho, ma lo sforzo deve farlo la persona che decide di cambiare. Invece molte persone pensano di poter cambiare stando sedute in poltrona e si accontentano di dire cose del tipo:” chi ce l’ha fatta è stato fortunato”.
Non ci credete?
Fate un giro nei vari forum dove si parla di ansia :-).
Allora facciamo chiarezza.
L’ansia diventa una patologia ma non nasce come patologia.
Prima di tutto nasce come stile di vita e di pensiero che se non gestito può sfociare in malattia.
L’ansia ha una sua funzione utile all’origine. È come un’attivazione fisiologica che ti permette di agire.
Quando si è abituati ad agire alla vita con uno stile ansioso, per cambiare bisogna re-imparare ad agire con modalità diverse, ma l’abitudine gioca dei brutti scherzi per noi esseri umani.
I tre ingredienti per il cambiamento sono: disciplina, volontà e coraggio.
Ti lascio con un piccolo esercizio di riflessione.
Vivi nell’ansia e vuoi cambiare?
Che cosa hai fatto fino a questo momento e con quali risultati?
Sei soddisfatto?
Da parte mia ti posso raccontare quello che ho fatto io e come puoi usare quello che ha funzionato con me partecipando al corso pratico –Ansia? Che ridere!-.
Oppure, puoi anche continuare a fare quello che hai sempre fatto :roll:.