Ho conosciuto Barbara, durante una delle mie presentazioni gratuite di -Ansia? Che Ridere!- Fu la prima da arrivare. La sua solarità mi colpì subito e ci gustammo un caffè insieme in attesa dell’inizio del corso. Dopo quella giornata mi scrisse una email in cui mi diceva che avrebbe voluto fare Coaching con me. Così abbiamo fissato la nostra sessione.
L’aspetto che mi colpì subito di Barbara, fu la voglia di cambiare, di mettersi in gioco. Era determinata ad andare avanti. Aveva già lavorato anni addietro con una psicoterapeuta, con la quale aveva raggiunto ottimi risultati, ma ora aveva bisogno di quel salto, di quell’azione finale che l’avrebbe portata nel suo sogno. Molto spesso le emozioni non gestite costituiscono un blocco per i nostri desideri, ecco perché è molto importante raggiungere uno stile di vita emozionalmente equilibrato e trasformare le emozioni in risorse.
Il resto ve lo racconta direttamente Barbara.
Era un giorno come tanti altri. Come ogni mattina mi sono trascinata giù dal letto e faticosamente ho fatto ciò che si fa la mattina appena svegli, quando hai fretta perché devi andare al lavoro: prepari la colazione per te e tua figlia, svegli la tua cucciola ancora nel mondo dei sogni, fai colazione, ti lavi, ti vesti, urli qua e là per la casa per farti ubbidire da lei, esci, chiudi la porta, porti Veronica a scuola e parti per l’ufficio, sola con i tuoi pensieri e la tua nube nera sulla testa.
Poi mentre pigramente cominci la tua giornata perché non hai più voglia di sorridere come una volta, ecco che nella pagina facebook compare un post che attira la mia attenzione.
Il titolo è tutto un programma: Ansia? che ridere!
Lo apro. Leggo e decido che forse è quello che mi serve in questo momento per capirmi dentro, per ricominciare a sorridere o meglio ridere.
L’accoglienza di Caterina, il suo carisma, il suo entusiasmo ed il suo sorriso, mi hanno immediatamente smosso qualcosa dentro l’anima. Impossibile descrivere cosa mi fosse accaduto. Come quando getti un sassolino in uno stagno e pian piano si formano cerchi che si propagano dentro l’acqua, così una piccola fonte di energia positiva ha cominciato a farsi strada dentro il mio cuore.
Purtroppo la data del corso non coincideva con gli impegni precedentemente presi così dovetti rinunciare. Il seme del cambiamento però aveva cominciato a lavorare. Dire cosa di quella giornata avesse scatenato quel piccolo tarlo che stava rosicchiando le mie certezze non saprei, so solo che fu l’inizio di una fine: la fine di un capitolo ormai da troppo tempo lasciato incompiuto.
Passarono alcuni mesi e il mio senso di disagio cresceva sempre di più. Ansia, insonnia, tristezza, nervosismo. Avevo smarrito la bussola era ora di ritrovare la strada di casa. Ogni lettura, solo apparentemente casuale, mi riportava sempre verso Caterina, verso un viaggio che era il momento di intraprendere. Le scrissi. Le dissi che mi sarebbe piaciuto fare con lei coaching e il motivo del mio bisogno. Purtroppo dal momento in cui mi decisi al giorno in cui ci saremmo incontrate sarebbe passato molto tempo, ma avrei resistito, intanto il sasso era stato lanciato.
C’è sempre un motivo perché nella vita ti accadono certe cose o vivi determinate esperienze. È un motivo che all’inizio fatichi a comprendere e a volte ti porta a prendere decisioni anche dolorose ma che sono necessarie per te, per la tua crescita.
Ecco nell’attesa di trovarmi face to face con Caterina mi accaddero delle cose: lasciai il mio fidanzato, cominciai a prendere coscienza di me stessa, cominciai a vedere la mia vita da un’altra prospettiva. Ero pronta. Pronta per accogliere il mio cambiamento. Il giorno prima di andare all’incontro mi arrivò un avviso di facebook in cui mi ricordavano un evento a cui avevo detto di essere interessata. Di getto, come spinta da una forza non mia, decisi di andare. Era strano da parte mia perché di solito non vado in luoghi in cui non conosco nessuno da sola, perché ho una timidezza di fondo che spesso mi blocca. Quel giorno però tutto mi diceva di andare, tutto si incastrava alla perfezione. Andai. Fu magico. Ne uscii rigenerata e con uno stato d’animo di ricezione e ascolto. Ero pronta.
Ed ecco Caterina. Rivederla fu come sentirsi con un’amica che conosci da sempre. Sapevo che l’incontro e il lavoro che avremmo fatto poteva essere difficile ma ero pronta a tutto, a lavorare su me stessa seguendo le indicazioni di Caterina. Lei mi dava fiducia, sapevo che qualunque cosa fosse saltata fuori lei era lì per me per sostenermi e aiutarmi. Furono ore di lavoro intense, a volte difficili altre volte bellissime e piene di magia.
Ero euforica e frastornata al tempo stesso. Mi ricordo che prima di tornare a casa mi presi altro tempo per me stessa e andai in un parco vicino a Reggio Emilia a camminare in mezzo alla natura. Non smettevo di sorridere. Ora però cominciava il vero allenamento. 40 giorni di allenamento ke decisi di seguire con costanza e determinazione.
Da quel 10 luglio la mia vita non fu più la stessa, io non ero più quella di prima: avevo ritrovato il mio centro.
Mi ritrovai a sorridere di più, si la risata “spintanea” che facevo ogni mattina aveva prodotto in me un senso di pace e tranquillità. Come se ogni particella inquinata del mio corpo pian piano venisse ripulita potando alla luce un’anima felice.
Il mio colore spento e grigio stava sparendo e la cosa sorprendente era che davvero allo specchio mi vedevo diversa, meno tirata, meno in conflitto con me stessa.
Il lavoro che stavo facendo portava continui cambiamenti: mia figlia più allegra una gran voglia di fare e di dare agli altri. Incominciai ad amare me stessa per come ero e per come sono ora.
Iniziai a far pace con me stessa perdonandomi e lasciando alle spalle ciò che era stato. Questo mio cammino del perdono mi ha portata ad rincontrare persone con cui avevo questioni in sospeso. Il rancore aveva lasciato il posto ad un senso di pace, come se nulla fosse mai accaduto.
Certo a volte non è sempre facile riuscire a seguire questo nuovo stile di vita, ma se ripenso a come ero solo 5 mesi fa allora mi auto stimolo a perseverare in questo cammino.
Ho fatto delle parole di Richard Romagnoli il mio motto:
[Tweet theme=”basic-full”]ridere è respirare, respirare è vivere, ridere è vivere (Richard Romagnoli)[/Tweet]
Quindi ora rido, rido anche quando vorrei piangere perché comunque dentro di me si trasforma sempre qualcosa e quel qualcosa è sempre positivo.
Dove mi porterà questo nuovo viaggio? Verso la realizzazione dei miei sogni, si perché per la prima volta nella mia vita so cosa desidero fare.
Ho Ho Ha Ha
grazie Caterina