Il voler controllare tutto è inutile negarlo porta sempre dei problemi e stati emotivi che non sono utili.
Controllo e troppa programmazione sono due elementi che se non gestiti portano ansia e blocchi nell’azione.
Ci sono persone che devono programmare ogni cosa e hanno l’esigenza di mettere “lo zampino” dappertutto. Nonostante questo alla fine agiscono poco, perché?
Il controllo implica una strategia mentale molto precisa che porta la mente ad andare troppo avanti nel futuro e in più ha l’esigenza di arricchire questo futuro di particolari in anticipo.
Questa strategia può funzionare quando si parla di vision ma quando parliamo di vita quotidiana può rivelarsi devastante.
Tendenzialmente chi controlla e programma in eccesso prova costantemente stati di ansia.
Allora come fare?
Ho trovato un esercizio molto bello consigliato da Riza Psicosomatica che ho trovato molto interessante e ve lo ripropongo.
Iniziamo a sostituire l’impegno di “tenere insieme” e conservare le cose conquistate, impegno in cui ci prodighiamo e ci affanniamo tutti i giorni, con la volontà di spezzarle: spezzare certe abitudini, spezzare certe credenze, spezzare un’identità che è diventata troppo statica, spezzare l’opinione che gli altri hanno su di noi o quella che abbiamo di noi stessi. Si può partire dalle piccole cose. Osservati mentre sei intento nelle tue solite occupazioni e chiediti: mi sto impegnando strenuamente a tenere tutto immobile nella mia vita per non turbare i miei piani, o sto provando a osservare quello che la vita mi porta? Solo spezzando la dura terra l’aratro crea lo spazio per i nuovi semi. Solo deviando dai binari già tracciati la vitalità può riaffacciarsi.
Aggiungo anche il mio consiglio: allenatevi a vivere nel qui e ora, godete di ciò che la vita vi propone ogni singolo istante, solo così potrete programmare un meraviglioso futuro.