Ecco ora cosa scrivo? Questo? No, quello, ma forse…..
So perfettamente cosa scrivere è solo un esempio di pensiero pesante 🙂 .
Quante cose ci diciamo ogni giorno nella nostra testa?
Quanto tempo passa tra questi discorsi e l’azione?
La qualità dei nostri pensieri determina la qualità delle nostre azioni e delle nostre emozioni. Ecco perché è importante pensare bene e poco e agire di più.
Quasi tutte le problematiche emozionali nascono da come viene utilizzato il pensiero.
L’ansia è caratterizzata da pensieri orientati costantemente verso il futuro.
Senso di colpa e frustrazione sono caratterizzati da pensieri costantemente rivolti al passato.
Stati depressivi da pensieri tristi e pervasivi.
Il nostro cervello lavora costantemente anche quando non ce ne rendiamo conto e se non lo alleggeriamo va in tilt.
Si blocca, va in confusione, non si riesce più ad agire. Ci si sente stanchi e non si riesce a prendere una decisione.
Addirittura possono comparire sintomi fisici ben precisi legati allo stress: febbre, diminuzione dell’efficacia del nostro sistema immunitario, fatica nel movimento, battito cardiaco leggermente aumentato ecc…
A volte si è talmente concentrati nell’ascoltare i pensieri urlanti della nostra testa che non si riesce ad ascoltare ciò che ci viene detto dall’esterno.
Si rimane lì, persi nei propri pensieri, e anche se qualcuno vi farà notare che c’è un’altra finestra da cui si può osservare non la si prende nemmeno in considerazione.
Da qualche tempo ho cominciato a seguire gruppi piccoli di persone con un WahatsApp Training Group dedicato all’ansia e alle strategie che si possono mettere in atto per allenarsi a gestire quei momenti.
Sono gruppi molto selezionati e ristretti, per essere ammessi è necessario un colloquio preliminare.
L’aspetto più difficile da gestire è proprio il pensiero ricorrente e la difficoltà di guardare in maniera diversa ciò che sta accadendo.
Basta veramente poco per tornare alle vecchie abitudini di pensiero.
Perché?
Perché intossichiamo la nostra testa di pensieri non utili!
Ecco i pensieri tossici più comuni.
GIUDICO QUINDI SONO
Il giudizio verso noi stessi crea un’immagine deformata di ciò che siamo. Solitamente siamo anche molto severi verso noi stessi più di quanto lo siamo con gli altri. Il giudizio inoltre crea una sorte di specchio. Si tende a giudicare negli altri ciò che non ci piace di noi.
Ricorderò per sempre la frase sentita durante un corso che stavo frequentando: quando si giudica è come leccare la cotenna di un maiale sporco e peloso.
Molto spesso non ci si accontenta del semplice giudizio, ma si va anche alla ricerca di tutti quegli elementi che possono avvalorarlo.
NON RIESCO A CAMBIARE
Lo si può definire anche vittimismo. Per rendervi conto di questo meccanismo fate un giro nei gruppi chiusi di auto aiuto. Troverete tante descrizioni minuziose di ciò che non va a livello emozionale. A volte sembra la gara di chi sta più male. Ma poi? Ecco la frase tipica: sono così da sempre.
Questo tipo di atteggiamento mentale dà avvio ad una serie di pensieri costanti e debilitanti emotivamente fino ad arrivare al punto che si pensa davvero di non poter cambiare mai più, quindi causa inazione.
[Tweet theme=”basic-full”]La non azione è la morte dello stato emotivo.[/Tweet]
LETTURA DELLA MENTE
So cosa pensano gli altri di me.
La mia domanda è “come fai a saperlo?”
Lo so è basta.
Quante volte è accaduto che tutto quello che avevate in testa non è risultato essere vero?
Perché appesantire la testa quando si può semplicemente chiedere e comunicare?
Questo è uno degli atteggiamenti più comuni anche nella gestione delle relazioni in genere. Si ha sempre l’idea di sapere tutto e anche in questo caso si va sempre alla ricerca di elementi che vanno a convalidare quanto si pensa.
SE AVESSI FATTO…
Spesso si sente dire “se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato una cariola”. In psicologia si chiama Euristica della Simulazione (Kahneman, Tversky). Questa tipologia di pensiero ti porta a continuare a rimuginare su situazioni che sono già accadute. Quindi non solo non permetti alla tua mente di liberarsi ma si continua a riempirla con altri scenari che molto spesso sono anche fonte di ansia. Pensate a tutte quelle situazioni accadute vari anni fa sulle quali state ancora rimuginando..
Ecco cosa fare per alleggerire il pensiero.
RIPULISCI IL TUO AMBIENTE RELAZIONALE
Che persone frequenti? Quanto ti lasci influenzare dal pensiero e dall’atteggiamento di queste persone?
Fai una selezione molto attenta della gente di cui ti circondi. Scegli persone che hanno una modalità di pensiero leggera e flessibile.
Questo non vuol dire chiudere definitivamente con le persone con cui hai avuto a che fare fino a questo momento, vuol dire semplicemente imparare ad utilizzare nuove risorse.
Facciamo un esempio concreto. Se sono solita frequentare gruppi di auto aiuto dove l’unica modalità è il vittimismo come posso pensare di imparare ad avere un atteggiamento diverso?. Probabilmente sarebbe più utile frequentare un gruppo di auto aiuto basato sull’azione e sulla ristrutturazione.
PENSA MENO E AGISCI DI PIÚ
[Tweet theme=”basic-full”]L’azione libera il pensiero.[/Tweet]
Nel momenti in cui ti rendi conto che partono quei pensieri non utili, fatti trovare pronto con delle strategie attive che possono aiutarti a bloccare sul nascere quei pensieri.
Pensa a qualcuna di quelle situazioni in cui solitamente partono i pensieri e stile una lista di tutte quelle cose che potresti fare concretamente.
Cantare, ballare telefonare ecc…
DEDICATI TEMPO ALLA TUA INTERIORITÁ
Il nostro spazio interiore è la nostra casa principale. Se non lo ripuliamo dai pensieri è come vivere ogni giorno nella sporcizia.
Impara ad aprire le finestre e a far circolare l’aria.
Ogni giorno dedicati del tempo per te. E magicamente i pensieri saranno più leggeri.
[Tweet theme=”basic-full”] Quando curiamo la qualità dei nostri pensieri, cambia la qualità della nostra vita!![/Tweet]