Ci sono quei momenti della vita in cui tutte le combinazioni astrali pare ce l’abbiano con te.
Cadi e ti rialzi. Cadi e ti rialzi. Ma arriva quel giorno in cui cadi e non vorresti più alzarti.
Ogni giorno ricevo email che mi toccano il cuore. Quella sensazione la conosco benissimo.
Vi voglio raccontare questo episodio accaduto durante uno dei miei ricoveri ospedalieri.
Era un pomeriggio di luglio. Da qualche giorno ero ricoverata in una clinica specializzata in disturbi d’ansia. Non parlavo e volevo stare da sola.
Ad un certo punto mi vennero a chiamare: c’erano visite.
Subito non lo riconobbi da lontano, ma poi avvicinandomi capii chi fosse venuto a trovarmi. Sentii le gambe cedere e caddi a terra.
Immediatamente arrivarono gli infermieri che cercavano di rianimarmi, io sentivo tutto ma non riuscivo a reagire. Mi chiamavano, mi tenevano la mano, mi davano pizzicotti. Niente. Rimanevo lì immobile. La mia testa mi diceva: “rimani qui, basta ormai ne hai passate troppe, non ti rialzare, lascia perdere”.
Più mi chiamavano più non riuscivo a rispondere. Più mi dicevano: “forza apri gli occhi”, più io dicevo nella testa: “no, basta, lasciatemi stare”.
Poi sento una voce diversa che mi dice: “cazzo tu non puoi mollare!”
I miei occhi si riaprirono immediatamente a quelle parole.
In quel momento non realizzai subito ciò che accade.
Parlavamo di periodi di vita. Come fare in quei momenti in cui non hai più le forze per andare avanti? Ci sono situazioni in cui addirittura mancano delle condizioni oggettive per proseguire (soldi, aiuti primari ecc..) eppure una soluzione la devi trovare.
Cosa fai? Cadi a terra e non ti rialzi o tocchi il fondo poi risali?
Quali sono quelle condizioni realmente oggettive che possono impedire la tua risalita?
Ti dico la verità, ce ne sono veramente poche. Molto spesso quello che vedo io sono scuse più che limiti oggettivi.
Quello che ci capita non è sempre controllabile, non dipende sempre da noi, allora cosa fai? Ti punisci perché non puoi fare niente e per punirti ancora di più rimani in quella situazione? O accetti e ti sposti?
Accanirsi contro ciò che capita non serve a niente, se non a creare altra energia negativa intorno a te, ad attirare ciò che non vuoi.
“È una questione di principio” mi sento spesso rispondere. E vedo persone che rimangono anni dentro certe situazioni, e piano piano soccombono.
Proprio questo mese, posso dire che sia stato uno dei mesi peggiori di quest’anno per varie cose. Ho preso tanti di quei “pugni” che potrei di nuovo essere in quel reparto, a terra con gli occhi chiusi.
E non sto parlando di problemi leggeri.
Eppure proprio mentre ero seduta da sola nella mia mansarda a riflettere, tutto mi è tornato in mente. Mi sono girata e i mio sguardo è caduto sul mio libro appena uscito. Le lacrime hanno cominciato a sgorgare e le parole di quell’infermiere mi sono tornate alla mente “tu non puoi mollare”.
Mi sono resa conto che me la stavo raccontando.
Ad oggi non ho risolto il mio problema, ma posso dire che è vero che
[Tweet theme=”basic-full”]la merda capita, ma io posso sempre spostarmi.[/Tweet]