Oggi ospite speciale nel mio blog dedicato a The Bridge for Hope e alla pagina Salviamo Derek Shepherd: Serena Panzeri di Arm Candy Italy e cofondatrice della Onlus The Bridge For Hope insieme alla sottoscritta e altre due meravigliose persone. Serena incontra Patrick a Silverstone e come sempre ha deciso di condividere quel momento con noi tutte. Le condivisioni di Serena vanno ben oltre il pensiero comune del “O mio Dio, ho visto Patrick Dempsey”. Serena da anni sostiene e porta avanti in Italia un progetto di sostegno al Dempsey Center che da qualche tempo ha voluto condividere con me. Tutto questo ha portato la nascita di The Bridge For Hope. Presto tutte le novità!!
È venerdì mattina e Silverstone non si smentisce. Piove, fa freddo. Ma il programma dice foto di gruppo dei piloti e non si scappa. Mentre aspettiamo l’arrivo della ciurma, arriva un dispaccio dall’ufficio stampa del campionato. Titolo: Proton Dempsey Racing. Si pensa ad un messaggio di auguri del capo, invece il contenuto è una nota ufficiale Porsche , che annuncia la presenza di Patrick per il week end. A Londra per altri impegni pubblicitari , alla fine si è liberato per passare una domenica sui circuiti. Una bella sorpresa, anche se alla fine un pò po’ si sperava. Tanto l’attaccamento a questo mondo, tanta la sofferenza per aver dovuto lasciare quest’anno. Troppe cose da sistemare e zero tempo per farlo.
In quattro e quattrotto gli organizzano il ruolo di starter ufficiale della corsa.
E domenica a mezza mattina arriva al circuito, a piedi, con Jillian.
Finalmente sorridente, era un po’ che non si presentava così bene.
Un abbraccio e un saluto mentre scende dal camion della squadra, “É bello vederti” dice lui “É bello vedere anche te. Una bella sorpresa” “La migliore sorpresa?” “No, la neve di ieri vince la gara delle sorprese”
La folla si accalca attorno e lui è in ritardo. Non vogliamo mancare l’avvio della 6 ore, giusto?
Passa la giornata per lo più nel box, nonostante la gara sfortunata della squadra. Tanti giri nella hospitality Porsche per controllare che Jill non si annoi, tante strette di mano, tanti siparietti carini.
Non ho perso l’occasione per qualche firma volante , fortunatamente l’abbigliamento Dempsey Racing da far firmare è sempre nello zaino delle gare.
Questo week end mi ha lasciato bellissime sensazioni: è stato bello vedere Jill sui circuiti, l’ultima volta la avevamo vista a luglio 2014, è stato bello vedere lui sui circuiti, mi ha emozionato vedere quanto sia stretto il legame tra Patrick e Porsche, una cosa che va ben oltre le corse. Ormai è famiglia. È stato sostenersi a vicenda nelle scelte difficili. Un colosso sportivo che deve tagliare squadre, un amante della velocità che capisce che non può fornire le garanzie di continuità e impegno che giustificherebbero sacrifici economici non indifferenti. Mi è rimasta scolpita in mente la frase di Patrick nell’ultimo articolo che ha scritto per RMag, una delle più famose riviste di motori Usa, per la quale ha scritto vari articoli nel corso del 2015.
“Porsche mi ha accolto nella famiglia e mi ha supportato in tanti modi diversi. Il successo che ho avuto nel 2015 sarebbe stato impossibile senza il loro aiuto. Quando ho condiviso con loro il desiderio di restare come team owner, senza guidare, hanno fatto un respiro profondo e pensato a un modo per farlo funzionare”
Vederli abbracciarsi e interagire nel corso della gara è una sensazione difficile da esprimere.
We’ll get her…. 🙂
La famiglia lo seguirà nelle corse a Le Mans. Speriamo di riportare indietro l’orologio al 2014 con big Patrick (quello che conoscete tutte non basta, rivoglio anche il bodyguard di famiglia) e il resto della comitiva.
Alla prossima spedizione 😉
Che dire? Grazie Serena, grazie Arm Candy Italy e grazie The Bridge for Hope.