Mi è sempre piaciuto parlare con la mia ansia.
Come Caterina ci stai dicendo che anche a te capita ancora di provare ansia?
Si.
Ti spaventa?
No.
Certo, forse qualcuno di voi penserà: “tu hai tutti gli strumenti per gestirti, per te è facile”.
L’ansia parla la stessa lingua per tutti. E sul tutti potete criticarmi così come è stato fatto per Nadia Toffa quando ha dichiarato che i tumori sono tutti uguali.
Anche qui, chiariamoci bene. Di sicuro ognuno vive la propria ansia in maniera differente, ma ciò che sono le sensazioni e i pensieri riferiti all’ansia sono sempre gli stessi. Tutti stiamo male quando proviamo ansia, tutti abbiamo delle sensazioni, tutti abbiamo dei pensieri, tutti pensiamo che è difficile liberarsene almeno per qualche istante. Non c’è un’ ansia più facile e una più difficile, c’è l’ansia punto.
Se facessimo un’analisi più dettagliata scopriremmo anche che ognuno di noi ha un’idea di ansia diversa, e magari c’è anche chi la chiama con un altro nome, ad esempio agitazione o preoccupazione. Eppure sempre ansia è.
Ansia è uno stato d’animo come tanti altri, non è sempre e solo una patologia.
Affinché sia diagnosticato un disturbo di ansia devono essere presenti dei criteri molto precisi che trovare elencati del DSV-5 (Manuale Statistico diagnostico della malattie psichiatriche).
Sapevate che molto spesso l’ansia è uno stile di vita emotivo appreso?
Questo vuole dire che proviamo ansia perché abbiamo imparato a reagire agli eventi attraverso questo stato d’animo. O perché lo abbiamo visto da qualcuno (ad esempio ambiente familiare), oppure perché fatto una volta il vostro cervello ha appreso a generalizzare e vi riproporrà lo stesso schema finché non andrete a sostituirlo con uno più utile.
Il problema del cambiamento di uno stile emotivo, è che molto spesso non lo abbiamo a consapevolezza e quindi si da per scontato che sia così e che non si possa modificare, perché in fin dei conti fa parte di noi.
Infatti una delle osservazioni che più ascolto è: sono sempre stato così, oramai alla mia età è difficile cambiare.
Innanzi tutto non è vero che siete sempre stati così. Quando si nasce solitamente non si ha ansia, poi è vero ci sono casi in cui viene vissuta in età molto giovane, ma sappiamo anche che sono casistiche legate a patologie e traumi particolari.
E comunque anche se per la maggior parte della vostra vita avete vissuto con uno stile di vita emotivo ansioso non vuol dire che non possiate imparare a vivere diversamente.
In alcune persone è talmente radicata questa modalità di vivere che sarebbe più destabilizzante imparare a gestire diversamente la quotidianità. Per non parlare delle resistenze consce in inconsce a cui si va incontro.
Quando lavoro sul cambiamento dello stile emotivo mi capita spesso di dover gestire tante resistenze inconsce, che sono esplicitate a volte in maniera anche simpatica.
Per esempio il fare i capricci.
Mi ha sempre affascinato questa forma di resistenza.
Frasi come: non riesco da solo, è difficile, non è adatto a me, mi serve più tempo, questo esercizio non mi piace e difficile.
Anche alcune resistenze sono importanti. Ad ed esempio a volte il fare qualche capriccio aiuta a ricordarci che siamo stati bambini e che niente ci vieta di tornare un po’ indietro, proprio per darci la possibilità di farci aiutare e guidare.
Nei momenti più difficili anche a me capita di desiderare qualcuno che mi prenda per mano e mi dica: dai Cate, ci sono io qui, andrà tutto bene.
Il mio augurio più caro che possa farvi è quello di poter credere nel fatto che le vostre emozioni possano veramente essere trasformate in risorse, e che per fare ciò può essere utile chiedere aiuto senza vergognarsene.
Ottobre è il mese della prevenzione per la salute mentale, in pochi lo sanno e in pochi lo dicono.
Salute mentale non significa malattia mentale.
Tutti abbiamo bisogno di salvaguardare la nostra salute mentale invece su questo argomento purtroppo c’è ancora tanta ignoranza nonché paura di capire.
Avere cura della propria salute mentale vuol dire anche prendersi il tempo di consapevolizzare il proprio stile di vita emotivo e impegnarsi a migliorarlo se necessario.
Ricordo che gli psicologi non lavorano solo con le patologie!!