Iniziamo a parlare di Business Coaching. Cos’è? A cosa serve? A chi è diretto?
A leggere Wikipedia… Il termine inglese business identifica in generale un’attività economica.Approssimativamente può essere tradotto con il termine italiano affari. Riferito ad un’azienda, nell’uso italiano il business definisce il tipo di attività svolta a produrre il fatturato. Nella lingua inglese, invece, il termine viene usato anche per indicare l’azienda stessa nel suo complesso. Con il termine core business si intende l’insieme delle attività principali che contribuiscono maggiormente alla produzione del fatturato. Ad esempio, il core business di un’azienda automobilistica è produrre automobili. Il core business di un’azienda sanitaria è assistere e curare i pazienti.
Utilizzando quindi una generalizzazione possiamo dire che tutta la nostra vita è business. Per mangiare, per dormire per divertirsi servono risorse materiali che derivano da un’attività economica. Poche sono le cose nella nostra vita che non hanno a che fare con gli affari economici.
Quindi anche il lavoro è un business, il tuo divertimento e tempo libero è un business, le tue passioni sono un business. Tuo o di altri l’oggetto di ogni dinamica sociale è sempre un business.
Tutto gira intorno al denaro… La felicità sta nell’avere tanti soldi…. Meglio felice ma povero che infelice ma ricco…
Quante di queste frasi fatte abbiamo detto o ci siamo sentiti dire nella nostra vita di tutti i giorni? Sicuri che almeno qualcuna di questa non la condividiamo al 100%? E cosa c’è di male?
Al business e quindi al denaro in genere viene spesso associata un’accezione negativa che condiziona la vita di tutti i giorni in un senso o in un altro. E chi lo dice?
Hai mai pensato che dipende dal tuo atteggiamento? Io penso che molto dipenda da come tu approcci il tuo Business anche a livello mentale.
Ci sono alcuni argomenti, che svilupperemo in un percorso ad hoc sul business, che mi sembrano importanti per la nostra vita di tutti i giorni e per i quali avere un coach al tuo fianco è molto utile.
Partiamo da una prima domanda che ritengo fondamentale, per la mia esperienza vissuta in prima persona e per quanto mi sento dire spesso nelle sedute di coaching, lavori per vivere o vivi per lavorare?
Questa domanda potrebbe sembrare banale ma ritengo rivesta un’importanza fondamentale per capire quanto una persona sia realizzata e quanto stia veramente bene.
Sgombriamo il campo dal dubbio: è giusta la prima o la seconda? Sono giuste entrambe se è quello che vuoi!
Penso non esista un modo di intendere il lavoro standard uguale per tutti. Ognuno di noi è diverso dall’altro e quindi è normale che ognuno assegni al proprio lavoro l’importanza che ritiene debba avere.
Dopo questa apparente fila di banalità veniamo al perché ritengo sia importante questa domanda e soprattutto che ognuno possa dare la propria risposta.
PERCHÉ SPESSO NON SAPPIAMO IN QUALE PARTE DELLA DOMANDA CI COLLOCHIAMO.
La nostra vita quotidiana ci obbliga a lavorare per poter sostenere i nostri bisogni e le nostre passioni. Ma quanto costa a noi l’impegno che mettiamo sul lavoro e dare risposte alle aspettative che il lavoro ha verso di noi?
Sono le ore di lavoro che contano. E’ la qualità del lavoro che svolgo. E’ la quantità del lavoro che svolgo.
Tutte cose sacrosante che a seconda dei casi assumono un valore diverso per ognuno di noi e soprattutto vengono interpretate in maniera diversa da chi ci richiede il lavoro. Dall’operaio al dirigente, dal libero professionista all’imprenditore tutti dobbiamo rispondere di qualcosa e dobbiamo valutare qualcosa prima o poi.
Ecco perché ritengo che sapere dare una risposta alla domanda sia di estrema importanza affinché ciascuno possa dare al lavoro il giusto peso all’interno della sua vita.
Personalmente penso che “vivere per lavorare” sia un’affermazione forte nella quale pochi si ritroveranno completamente ma allo stesso momento penso che pochi si rendano conto che effettivamente vivono per lavorare senza esserne coscienti. E questo è estremamente grave per la qualità della vita di una persona se pensa di vivere una situazione e inconsciamente ne sta vivendo un’altra.
Si chiama conflitto di valori in termini di PNL e non solo.
Da soli, a volte, non riusciamo a capire neppure cosa stiamo facendo, figuriamoci interpretare situazioni che non riguardano solamente noi.
Il primo passo verso un sano rapporto con il lavoro e con il business è quindi quello di prendere coscienza della situazione in cui siamo e soprattutto fare in maniera che la situazioni in cui ci troviamo sia coerente con i nostri valori e la nostra mission di vita e professionale.
Qui qualcuno mi dirà sicuramente: e se poi scopro di avere un conflitto di valori cosa faccio cambio lavoro? No! La consapevolezza di quello che ci sta accadendo e la forza di gestire le nostre risorse al meglio per i nostri obiettivi sono già dentro di noi e quindi dobbiamo solamente incanalarle nel modo più corretto per noi e per la nostra vita.
Riporto un caso di una persona con la quale ho collaborato.
Si presenta da me una persona di 35 anni con questa affermazione: il mio modo di intendere il lavoro non è compatibile con la vita da dipendente! Non riesco ad accettare le imposizioni che spesso arrivano senza senso e senza motivazione da capi che si alzano male la mattina o portano sul lavoro le proprie frustrazioni. Io do il 100% e nessuno nota quello che faccio. Tutte le sere arrivo a casa con il mal di stomaco, non gestisco bene la famiglia e non do il massimo nella vita sociale. Cosa faccio? Cambio lavoro e mi metto in proprio? Non ho la professionalità e gli studi. Oggi non si trova lavoro.
Questo è stato l’inizio della coaching! Già lui stesso mi ha descritto quale fosse il suo problema e alla domanda successiva “tu vivi per lavorare o lavori per vivere?” mi ha risposto convintissimo “Io lavoro per vivere”.
Secondo me la risposta, in una situazione come questa, non è propriamente corretta. Questa persona viveva per lavorare perché il lavoro permeava tutta la sua vita e influiva in tutti gli aspetti della sua vita.
Cosa abbiamo fatto assieme? Abbiamo trovato un altro lavoro? No! Con tanto allenamento abbiamo impostato una modalità di “Lavoro per vivere” che gli desse la soddisfazione di lasciare la parte del lavoro che gli dava fastidio (il mio modo di intendere il lavoro non è compatibile con la vita da dipendente!) dentro le mura del posto di lavoro per fargli acquisire una qualità di vita all’esterno del posto di lavoro che gli desse le soddisfazioni che ognuno di noi deve trovare oltre ad allenarsi a vedere in modo diverso e utile le famose imposizioni che arrivano dall’alto.
Ah… dimenticavo… dopo poco ha anche avuto una promozione sul lavoro perché i capi hanno notato che rendeva molto di più…
Facile? No… con un allenamento guidato i risultati arrivano.
Come? Cerchiamo ancora su Wikipedia…
Coach: colui o colei che accompagna una persona o un gruppo di persone da una situazione attuale ad una desiderata.
Vuoi capire come lavora un coach e cosa può fare per te?
Vieni a scoprirlo alla serata di Business Coaching: Lavori per Vivere o Vivi per Lavorare?