Mai ti è dato un desiderio senza che ti sia dato anche il potere di realizzarlo (Richard Bach – Un ponte sull’eternità).
Proprio oggi mentre stavo leggendo un post di un’amica che ha raggiunto un suo grande sogno, pensavo: “Che bella deve essere quella sensazione di vivere il proprio sogno”.
Poi mi sono fermata e mi sono detta: “Ma che ca…o sto dicendo?”.
Mi sono fermata e ho iniziato a pensare ai miei sogni e mi sono resa conto che proprio tra una settimana realizzerò un sogno che mai pensavo sarei riuscita a concretizzare. E subito dopo questo pensiero mi sono venute in mente tutte quelle altre volte in cui ho realizzato dei miei sogni.
Vi invito a fare questo esercizio: prendete carta e penna e scrivete tutte le cose che avete realizzato nelle vostra vita.
Lasciate che la penna scriva.
Rileggendo poi quello che avete scritto, vi potete sicuramente rendere conto di quante cose avete realizzato mentre eravate impegnati a guardare ciò che gli altri realizzavano. In questo modo vi siete persi forse i più bei momenti della vostra vita.
Mentre leggevo le parole della mia amica che raccontava la sua vittoria, continuavo a chiedermi: “Come sarà provare la sensazione di essere arrivata finalmente a meta?”. Poi qualcosa è successo.
Ad un certo punto inizio a sentire dei brividi e delle farfalline sullo stomaco. Come se in quel momento stessi provando un’emozione molto forte e positiva. E in un istante realizzo che la mia mente era andata a riprendere la sensazione da alcuni momenti che io ho vissuto.
In qualche secondo ecco che affiorano alla mia consapevolezza tutti quei momenti in cui sono arrivata là dove mi hanno portato i miei sogni.
Mi sono immediatamente resa conto di quanto poco avevo vissuto quei momenti, quell’emozione. Di tutte quelle volte che mentre gli altri mi dicevano brava io non me lo dicevo, perché “Era mio dovere” fare quelle cose. Quasi mi vergognavo di avere raggiunto il successo. Quasi quasi preferivo rimanere lì, nell’angolo, zitta a vedere la felicità degli altri.
Ecco che mi parte quel ricordo.
Ero piccola, andavo alle scuole medie. Mi avevano consegnato una verifica importante di matematica ed ero stato l’unica della classe ad avere risolto il problema. Avevo preso un bel 7. Arrivo a casa contenta e non vedevo l’ora di dire il voto e di questa mia soddisfazione. La risposta che ricevetti: “ beh, solo 7 tu sei da 8. E comunque hai fatto il tuo dovere”. Io rimasi lì, zitta, abbassai lo sguardo e andai in camera.
Dentro di me continuavo a ripetermi: “devo fare di più la prossima volta, ha ragione, non ho studiato abbastanza”.
Ecco, un momento di gioia distrutto dal dovere, distrutto dalle parole che mi erano state dette.
Mi sono resa conto solo dopo di quanto questa cosa ha influenzato la mia vita e i miei successi. Ogni volta che raggiungevo qualcosa, dentro di me avevo quella vocina che mi diceva: “Beh, solo 7 tu sei da 8. E comunque hai fatto il tuo dovere”. Ogni volta pretendevo da me sempre di più, senza dirmi mai un “Brava Cate, ottimo lavoro, ora goditi i risultati”. Passavo da un obiettivo all’altro e quando mi dicevano brava, quasi mi vergognavo.
Ecco quando l’altro giorno mi sono resa conto di pensare in quel modo, sono andata con la mente a quei momenti, ma con una nuova consapevolezza di sapere che era solo un capriccio della mia mente, che ogni tanto ci riprova.
Ecco che subito, ho preso carta e penna e ho iniziato a scrivere tutte le meravigliose cose che ho realizzato in questi mesi.
E soprattutto mi sono resa conto di come tra una settimana realizzerò un sogno che pensavo essere impossibile..
Quale è il sogno?
Ve lo svelerò molto presto!!!