Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta.
(Susanna Tamaro, Va dove ti porta il cuore)
Finalmente decido di concedermi un sabato di relax.
Affinché io mi rilassi sul serio preparo borsoni per tutti e via che si parte per la piscina.
Giornata perfetta per poterci stare tutto il giorno anche con il piccolo Richard.
Ad un certo punto mentre sono sul lettino mi soffermo ad osservare un bimbo. Avrà due anni, uno gnometto. Dopo pochi secondi arrivano altre due bimbe, le sue sorelle. Dolcissimi. Li guardo attentamente e partono i miei pensieri.
Come mi immagino tra 10 anni?
Non c’è dubbio le mie immagini sono molto chiare. Mi immagino con altri gnometti vicino, che giocano. In una zona della Costa Rica, a contatto con la natura. Una vita sana, pulita, piena d’amore e soprattutto crescendo i miei figli.
Tutt’un tratto suona un campanello nella mia mente.
Ma come io non ero quella della carriera? Del lavoro? Del “se non riesco a lavorare come voglio io prendo la baby sitter?”.
Ecco come mi sono resa conto che è un po’ di tempo che non mi fermo a pensare a cosa voglio veramente. E così mi sono ritrovata a scoprire che tutto quello che sto facendo lo sto facendo per un obiettivo ben preciso che in realtà non è quello dichiarato alla mente razionale.
Ferma un attimo…rispiega Caterina, cosa vuoi dire? Che noi facciamo delle cose che pensiamo essere in direzione di un obiettivo ma poi non è così? E soprattutto non ce ne rendiamo conto?
Si.
Proprio in questo momento ho unito dei puntini delle cose accadute in quest’ultimo periodo rendendomi conto che vanno tutte verso i miei desideri che per un po’ di tempo ho messo nel cassetto.
Si, ci sono azioni che facciamo in vista di determinati obiettivi che a volte non ammettiamo a noi stessi perché siamo troppo impegnati a fare cose che “devono essere fatte”.
Pensateci.
Prendete semplicemente un foglio carta e iniziate scrivere come vi vedete tra 10 anni.
Poi iniziate a notare tutte le cose che state facendo. Di sicuro ti puoi rendere conto che alcune azioni ti stupiscono in quanto non capisci subito perché le stai facendo, altre invece sono quelle che sai di “dover fare”.
Soffermati sulle prime e poi rileggi cosa hai scritto nel come ti vedi tra 10 anni . Cosa noti? Ora unisci i puntini e rifletti.
Sono ancora su questo lettino in piscina, i bimbi continuano a giocare. Richard dorme e io chiudo gli occhi.
Ora so cosa voglio veramente. Mi sono resa conto di aver perso il mio obiettivo principale da qualche anno. Si, in questi ultimi anni ho dato più importanza a ciò “che deve essere fatto”.
Qualcuno di sicuro penserà: ma come con il lavoro che fai non te ne sei resa conta prima?
La mia risposta semplicemente: io vivo la mia vita ogni giorno utilizzando tutti gli strumenti che ritengo utili per me in quel momento, e ci sono momenti che si fanno scelte pensando siano le più giuste per te e per le persone che hai accanto. Poi un giorno ti svegli e capisci che quelle scelte non sono più utili, e allora la verità ti appare li davanti agli occhi come se fosse un bambino che ti fa vedere il tuo futuro.
Ecco cosa è successo…
Grazie bambino che nel frattempo continui a giocare qui davanti a me.
Grazie perché oggi ho potuto guardare il mondo attraverso i tuoi occhi e mi sono resa conto che stavo rinunciando ai miei sogni.
Ora ricordo perfettamente dove voglio andare e non mi importa più del dove “devo” andare.
Dopotutto basta ascoltare il cuore.