Ci sono quei momenti difficili in cui avresti solo voglia di tanti abbracci. Di sentirti dire: “È tutto ok, va tutto bene”.
Qualche giorno fa il mio piccolo Richard ha cominciato l’asilo nido. Per i primi giorni, io sono rimasta con lui in sezione per farlo ambientare.
Tra i vari bambini c’erano due bimbe che mi hanno colpito: Ginevra e Noemi.
Mentre mio figlio giocava tranquillamente con gli altri bimbi, prima si avvicina Noemi. Mi prende le mani, inizia a parlarmi in Gibberish, mi gira intorno, si appoggia a me, mi abbraccia mi da i baci come se mi conoscesse da una vita. E dopo qualche istante inizia a fare qualche passo da sola.
L’emozione di quel momento è stata indescrivibile anche se non è mia figlia. Le mie mani, il mio incoraggiarla e sostenerla l’hanno portata a staccarsi e a camminare da sola.
Invece Ginevra, in un momento di sconforto, mi vede lì seduta e camminando sul sederino si avvicina a me e mi si mette in braccio. Era la prima volta che mi vedeva, la maestra la aveva appoggiata un attimo a terra, e lei in poco tempo trova la soluzione. Ha dormicchiato un’ora in braccio a me, tenendomi stretta stretta.
Lo dico sempre che dai bambini c’è da imparare tanto.
Perché quando cresciamo ci dimentichiamo di quella spontaneità del chiedere aiuto? Quella spontaneità del fidarsi. La capacità di farsi prendere per mano e guidare senza domande o pensieri inutili.
Alla sera ripensando alla giornata, al periodo difficile, mi sono tornate in mente Ginevra e Noemi. Ho immaginato di essere presa per mano, di essere rassicurata e guidata per fare i miei passi da sola. Ho immaginato di potermi mettere in braccio a qualcuno per farmi coccolare e rassicurare.
Avrei voluto veramente avere qualcuno lì con me.
La mente adulta invece molto spesso in questi momenti di sconforto porta a chiudersi in se stessi. Non chiediamo aiuto perché siamo grandi e molte volte non lo accettiamo nemmeno. Si pensa sempre di potercela fare da soli, anzi magari ci si dice dobbiamo farcela per forza da soli.
Essere in difficoltà emozionale è umano. Capita a tutti. Penso che non ci sia cosa più bella che farsi aiutare in quei momenti. Nonostante questo a volte tendo più a chiudermi che a chiedere aiuto, probabilmente come molti di voi. Cosa fare allora quando ci dimentichiamo che intorno abbiamo persone disposte ad aiutarci e a prendersi cura di noi in quel momento?
Basta tornare a respirare, fermarsi un attimo e guardarsi intorno. Non importa se chi è disponibile in quel momento non lo si conosce, l’importante è che sia li. Ginevra e Noemi non mi avevano mai vista, eppure in quel momento si sono affidate a me. La vita ti mette sempre davanti nel tuo cammino le persone di cui hai bisogno, bisogna solo re-imparare a lasciarsi andare.