Chi da quando è diventato genitore non si è preoccupato per il futuro del proprio figlio?
Non so come spiegare, ma è un pensiero fisso. Ogni giorno voglio dare il massimo non tanto per il futuro di mio figlio, che prima o poi sarà lui stesso a plasmare, ma per dare un esempio, un modello di vita. Ecco da qui parte il pensiero: e se non sono all’altezza? E devo essere sincera la paura mi assale. Ci sono dei giorni che mi sento forte, dei giorni che non mi sento all’altezza e piango mentre il mio piccolo dorme, gli chiedo scusa se non sono una brava mamma, perché in quel momento non mi sento abbastanza forte per lui. Poi lo guardo, è li, così sereno, mentre mi tiene la mano. In quel momento l’unica cosa che mi chiede è di stargli vicino, e a volte io non mi sento in grado di fare nemmeno quello. Subentrano tutti quei pensieri del tipo: e se non sono all’altezza di fare la mamma? Che futuro posso dare a mio figlio?
Non so se capita a tutte le mamme, ma da quello che ho letto nei vari forum, alla maggior parte si. Eppure noi mamme dall’esterno siamo viste come dei super eroi, non si sa quante cose facciamo ogni giorno per i nostri piccoli, eppure sembra non ci stanchiamo mai. Ma non è così. Ogni sera quando finalmente si ha qualche istante per riflettere ci chiediamo se veramente abbiamo fatto un buon lavoro, e molto spesso il nostro pensiero va a tutte quelle cose che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto. Vero?
Ma quanto sono utili questi pensieri? Se veramente vogliamo essere roccia per i nostri figli, che tipo di pensieri sono utili? Di sicuro non quelli elencati sopra.
Così, dopo l’ennesima nottata passata a rimuginare tra i miei pensieri, mi sono imposta di cambiare quei pensieri, e dare a mio figlio ciò di cui ha più bisogno in questo momento: pensieri ed emozioni felici e sereni.
I bambini percepiscono tutto, sono spugne emozionali. Se noi abbiamo uno stato emozionale negativo, il loro pensiero assorbe queste vibrazioni. Ecco che sono più noiosi, fanno capricci e non ne capiamo il perché. Avete mai provato in queste situazioni a lavorare sul vostro stato emozionale?
Questa è la vera svolta.
Rilassati, pulisci la tua mente, e sarà una ventata di aria fresca anche nei pensieri di tuo figlio. Fatti domande utili, non domande stupide. Concentrati su ciò che puoi fare tu, non concentrarti su ciò che secondo te hai fatto male. Il tuo piccolo ragiona in una maniera molto semplice, almeno fino ad una certa età non coinvolgerlo nei pensieri non utili tipici dei noi adulti. Noi adulti dovremmo re-imparare la modalità di pensare proprio dai bambini. Le loro attività sono finalizzate a stare bene, alla serenità e all’equilibrio. Pensieri semplici e veloci, risultati semplici e veloci. Quando cresciamo, non so perché, ma le nostre forme di pensiero diventano sempre più complicate, chiaro è che si devono evolvere, ma mi domando perché le facciamo evolvere in maniera complicata e dimenticandoci di quanto la semplicità ci può condurre ad una vita più serena?
Chi lo dice che una persona per essere vincente deve essere un grande stratega? Si, certo, che lo deve essere, ma deve essere primariamente uno stratega del cuore. Questo è per me mio figlio, nei suoi piccoli gesti quotidiani: il mio stratega del cuore.
Quando sono nel letto con lui, mentre si sta per addormentare, mi prende la mia mano e se la mette sul cuore, ogni sera. È come se mi dicesse: cara mamma, prendi tutte le cose belle di oggi, e portale qui nel mio cuore e nel tuo.
Ecco cosa ho deciso di fare da qualche tempo ogni sera.
Quando mio figlio mi prende la mano e me la porta sul suo cuore, io chiudo gli occhi, e ripenso a tutte le cose belle vissute con lui durante il giorno, e tutte le cose belle della giornata. Faccio un bel respiro, gli do un bacio sulla fronte e porto la mia mano sul cuore a sigillare la giornata e mi dico: brava mamma anche oggi hai fatto un ottimo lavoro.