Qualche giorno mi è capitato questo post mentre stavo guardando le notizie.
Alla prima lettura sono rimasta sgomenta. Poi ho riflettuto e diciamo che ci sono alcuni aspetti che mi hanno lasciato pensierosa, altri che non condivido e altri ancora che invece sento miei.
Io e il mio compagno abbiamo scelto consapevolmente di avere un figlio.
Io ho 35 anni e il mio Gianpaolo 53. Il fatto di scegliere consapevolmente di avere un figlio non vuol dire che sei pronta a tutto, come anche se ti arriva inaspettatamente non vuol dire che sia un trauma.
Comunque, per evitare le gravidanze nei giorni nostri ci sono per fortuna tanti metodi. Quindi quando leggo cose del tipo:
“Meno di un mese dopo il mio matrimonio, ancora prima di spedire i ringraziamenti per i regali, mi sono ritrovata tra le mani un test di gravidanza positivo. Otto mesi e mezzo dopo, mentre ancora ci stavamo abituando ai nostri ruoli di marito e moglie, siamo diventati mamma e papà”
il mio pensiero è la prossima volta state attenti!
Inutile nasconderlo: diventare genitori cambia molte cose nella vita di coppia. Alcune in meglio alcune all’inizio, pare, in peggio. Scrivo “pare”, perché dipende sempre come si affrontano questi momenti.
Tornando al post, arrivo alla frase fatidica:
“Il primo anno di vita di nostro figlio è stato anche il più difficile del matrimonio ed è allora che ho imparato un’importante lezione: mio marito deve sempre avere la priorità sui figli.”
Subito rimango lì, bloccata a rileggere quella frase per qualche minuto, pensando che ci fosse qualche messaggio nascosto che non riuscivo a percepire. Dopo qualche minuto riesco ad andare avanti nella lettura e trovo altre due frasi per me shock:
“Mettere da parte i nostri bisogni per soddisfare i loro (quelli dei figli) è un requisito indispensabile ma, perdonatemi, non fa per me”
e
“Mettere al primo posto le sue necessità (quelle del marito), farà diminuire le possibilità di divorzio, facendo in modo che i nostri bambini crescano con entrambi i genitori”.
Ok, mi dico ci sarà una spiegazione. La mia vocina mi suggerisce “non giudicare. Leggi tutto prima”.
Così è stato.
Ed ecco ciò che penso dopo aver letto non solo tutto il post, ma anche i commenti delle tante condivisioni.
Abbiamo già detto che la relazione di coppia dopo la nascita di un figlio cambia per forza di cose, soprattutto i primi anni, dopo si torna ad un equilibrio naturale.
Per i primi 2/3 anni è assolutamente normale che le priorità dei figli vengano messe prima di ogni cosa. I piccoli non sono indipendenti.
Questo concetto è solitamente naturale per le mamme un po’ meno per i papà. Ormai comunque, anche la maggior parte dei papà capisce accetta questa cosa. Le difficoltà nella vita di coppia ci sono, ed è compito di entrambi trovare l’equilibrio giusto. Comunque rimane il fatto che per il primo anno il mondo per la maggior parte delle donne sia bambinocentrico.
Trovo molto poco equilibrata la frase “Mettere da parte i nostri bisogni per soddisfare i loro è un requisito indispensabile ma, perdonatemi, non fa per me”, perché sembra che tutte le altre mamme non tengano conto dei loro bisogni e che la loro vita sia solo un sacrificio. Beh non è così!
Io sono mamma, da 7 mesi, la mia vita è cambiata. Non ho aiuti se non quello del mio compagno eppure i miei bisogni li soddisfo. Sono abituata a chiedere aiuto al mio compagno, le mie ore libere durante il giorno me le prendo sempre, così come mio marito.
È vero ancora facciamo fatica a ritagliarci del tempo per noi due insieme, ma comunque qualche ora al giorno riusciamo sempre. Come facciamo?
Trasformiamo quelle ore in cui il piccolo dorme in speciali per noi.
Per trascorrere dei momenti speciali non occorre fare chissà che cosa, basta esserci con il cuore. A noi basta qualche ora sul divano abbracciati, un buon gelato e tante coccole.
Quando leggo: “Se possiamo permetterci solo una vacanza all’anno, ci andiamo da soli e non ci sentiamo in colpa nel chiedere l’aiuto della famiglia quando vogliamo una sera tutta per noi, dove parlare di tutto tranne che di bambini.”, non lo trovo utile, in quanto chi non ha a disposizione un aiuto cosa fa? Si sente un fallito perché non può fare una vacanza, o trascorrere delle ore sola con il marito?
Più equilibrato sarebbe imparare a usare i tempi che si hanno e renderli speciali in base a ciò che ci si può permettere di fare.
Arrivo alla fine alla frase che scatena più riflessioni del post: “Mettere al primo posto le sue necessità (del marito), farà diminuire le possibilità di divorzio, facendo in modo che i nostri bambini crescano con entrambi i genitori.”
Quindi se ho capito bene, devo non badare alle mie necessità ma a quelle di mio marito per prime?
Mmmm, sinceramente c’è qualcosa che non mi suona per niente a livello di equilibrio per la coppia.
Per fare in modo che il mio sia un matrimonio senza divorzio devo mettere al primo posto mio marito?
A me, a noi mamme e donne chi ci pensa?
Che messaggio sto dando in questo modo ai miei figli?
Ci sono uomini che tradiscono proprio nel momento in cui la donna è incinta oppure ha appena dato alla luce il piccolo, quindi in questi casi è colpa della donna perché non capisce l’esigenza dell’uomo?
Il mio parere è molto semplice: equilibrio, lavoro di entrambi e gioco di squadra. Questi sono gli elementi di una coppia forte.
E il mio piccolo Richard? Dorme in mezzo a noi quando ne sente il bisogno.