La domanda più frequente che mi fate ogni giorno?
Caterina, come faccio per cambiare?
Quando con molta spigliatezza dò la risposta le persone mi guardano e mi rispondono: “Ah, tutto qui?”.
Il cambiamento fa paura
La paura del cambiamento è molto comune. Pochi sanno che ciò che fa paura non è la cosa in sé ma ciò che la nostra mente si rappresenta.
Cambiare per la nostra mente è un grande sforzo anche a livello neurofisiologico.
Il nostro cervello è composto da neuroni, le abitudini sono consolidate grazie ai collegamenti che i neuroni creano tra di loro. Per rompere una qualsiasi abitudine bisogna innanzi tutto creare delle nuove sane abitudini che possono andare a sostituire quelle vecchie.
Se si rompono le vecchie abitudini ma non si vanno a sostituire molto velocemente il nostro cervello andrà a ripescarle.
Tutto questo processo fa paura più che a noi alla nostra mente, in quanto necessita di molto impegno e molta fatica. Il nostro cervello è una macchina molto perfetta ma ama molto la comodità. Più può generalizzare più, dal suo punto di vista, rende efficaci i suoi processi.
L’essere umano invece impara dalle differenze.
Questa piccola diatriba interiore è ciò che a volte impedisce il nostro cambiamento.
[Tweet theme=”basic-full”]Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare se stessi. (Nelson Mandela)” via @catepet79[/Tweet]
Le 10 scuse più comuni per non cambiare
Qualche tempo fa ho fatto questa cosa molto divertente ma anche molto utile. Ho iniziato a raccogliere tutte le scuse che le persone si raccontavano pur di non cambiare e continuare a lamentarsi.
Le ripropongo a voi. Se tra queste trovate cose che dite anche a voi stessi quando vi trovate di fronte ad un cambiamento, è giunta l’ora di farvi qualche domanda:
- sono sempre stato così, non c’è niente da fare;
- è colpa della mia famiglia;
- sono troppo vecchio per cambiare;
- ci ho provato ma gli altri non lo capiscono e torno fare sempre le stesse cose;
- non riesco è impossibile ho una vita complicata;
- non sono mai stato fortunato nella mia vita;
- ci vuole troppo tempo per cambiare;
- non ho tempo la famiglia mi impegna troppo;
- la fai troppo facile;
- quando avrò risolto tutti i problemi cambierò.
In quante di queste scuse vi trovate?
Siate sinceri con voi stessi è il primo passo per il cambiamento.
Poniti le domande giuste
Quando le persone si rivolgono a me molto spesso mi dicono: “Voglio cambiare ma non riesco”.
Il punto di partenza del cambiamento sono le domande utili.
Vuoi cambiare? Se la risposta è si ti consiglio di prendere carta e penna e di rispondere alle seguenti domande:
- Cosa puoi fare per cambiare?
- Come puoi farlo?
Se pensi di non farcela:
- Cosa ti impedisce di cambiare?
- Come puoi fare per gestire questo impedimento se è oggettivo?
Solo rispondendo prima a queste domande si può impostare l’azione.
Il vero segreto del cambiamento è l’azione
Per cambiare bisogna agire. L’azione è ciò che permette ai neuroni di creare nuove abitudini in sostituzioni delle precedenti. Se non c’è azione non c’è cambiamento.
Utilizzare una metodologia senza azione porta al fallimento.
Quando lavoro con le persone per gestire lo stress quotidiano, a volte capita che rimangono quasi sconcertate quando gli dico che bisogna impostare un allenamento per abituare la mente a pensare diversamente. Sapete perché sono titubanti? Semplice, perché costa fatica.
A volte si preferisce rimanere nella c….a piuttosto che alzarsi.
[Tweet theme=”basic-full”]Cambiare richiede coraggio e non tutti lo hanno via @catepet79[/Tweet]
Come fare per cambiare?
Piccoli e semplici passi ma costanti.
A volte non si ha la pazienza di aspettare i risultati, io alzo la mano per prima 😀 .
Ci sono obiettivi che richiedono più tempo, altri che invece richiedono meno tempo.
Qui il segreto è la disciplina del piano di azione.
La disciplina è ciò che permette di creare le nuove connessioni neuronali che andranno a creare la nuova abitudine.
Se non si è costanti per almeno 21-30 giorni l’abitudine non si crea.
Solitamente l’allenamento che imposto insieme al Coachee nelle sessioni di Coaching è di 40 giorni, meglio in più che in meno.
Un primo esercizio per voi
Mi piace molto l’idea di mettere nei miei articoli dei consigli pratici. Vi lascio con un piccolo esercizio che se fatto per almeno 30 giorni lascerà un segno nel ostro cervello.
Ogni giorno per 30 giorni fate una cosa che solitamente fate in un determinato modo con una modalità differente.
Esempi: se vi lavate i denti con la mano destra fatelo con la sx. Se vi allacciate prima la scarpa destra, allacciate prima la sinistra.
Non è necessario fare chissà quali cose. Inserite piccoli cambiamenti nelle cose di routine, in modo tale che non attiviate le scuse: ci vuole troppo tempo, è impossibile ecc…
A voi scoprire cosa accade dopo 30 giorni.
Buon allenamento